martedì 15 maggio 2018

Vitto e alloggio si pagano solo se la badante non c'è

Avete assunto una badante convivente? Se la risposta è si il concetto di indennità di vitto e alloggio non vi è nuovo, ma siete sicuri di sapere come funziona?
L'indennità di vitto e alloggio desta sempre molti dubbi nei datori di lavoro domestico.

Quando si versa l'indennità di vitto e alloggio?
La famiglia che assume una badante convivente è tenuta a pagare l’indennità di vitto e alloggio solo quando il lavoratore domestico non può usufruirne gratuitamente, quindi in caso di:
  • ferie, 
  • malattia,
  • permessi retribuiti. 
Quanto si versa per l'indennità di vitto e alloggio?
Il pagamento dell'indennità al lavoratore domestico è una cifra convenzionale che viene versata in busta paga, in sostituzione dei pasti che solitamente spettano al dipendente.


I valori convenzionali del vitto e dell’alloggio sono fissati nella tabella F e sono rivalutati annualmente ai sensi dell' articolo 37.

Per il 2018 l'importo giornaliero per l'indennità di vitto e alloggio è stimato in 5,53 €.

Cosa dice il CCNL sul Vitto e alloggio?
Secondo l'Art. 35 Vitto e alloggio del CCNL sulla disciplina del lavoro domestico, "il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli un'alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso". Inoltre, "il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.