In Thailandia è stata inaugurata una mostra fotografica che denuncia gli abusi subiti dai lavoratori domestici migranti di Asia e Medio Oriente.
Le foto sono state scattate da Steve
McCurry e fanno parte di “No one should work this way” (Nessuno
dovrebbe lavorare in questo modo), un progetto realizzato dal fotografo in
collaborazione con il giornalista Karen
Emmons. Negli ultimi 18 mesi, Emmons e McCurry, sostenuti dall'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (ILO),
hanno viaggiato tra Indonesia, Cina, Filippine e Nepal per incontrare uomini e donne
rientrati nei paesi di origine e documentare le loro esperienze.
Questa
mostra racconta, attraverso le immagini, quella che viene definita la schiavitù
del XXI secolo: i nuovi schiavi sono "prigionieri delle famiglie" del
mondo, lavorano con orari impossibili, sono malnutriti e spesso vengono maltrattati
dai propri datori di lavoro.
Queste realtà sono tutt'altro che lontane da noi, infatti, lo sfruttamento del lavoro domestico è un fenomeno diffuso anche in Italia di cui
sono vittime soprattutto le badanti straniere.
Vi segnaliamo un articolo uscito sul New York Times che riporta alcune delle foto scattate da Steve McCurry > "Behind Closed Doors, Abuse of Domestic Workers"
Per dubbi o maggiori informazioni scrivete a studio@studiolegaledl.it
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