La vertenza nel lavoro domestico è un’azione legale intrapresa da colf, badanti o baby-sitter nei confronti del datore di lavoro in caso di inadempienze del contratto collettivo nazionale (CCNL) di categoria.
Per promuovere una vertenza il lavoratore può agire per via sindacale o attraverso un avvocato. In mancanza di un regolare contratto di lavoro, cosa che purtroppo ancora oggi avviene spesso per questa categoria di lavoratori, il lavoratore è tenuto a dimostrare l'esistenza del rapporto di lavoro, anche attraverso dei testimoni.
Attenzione - Il tentativo di conciliazione per queste controversie, dopo la legge n. 183/2010, è diventato facoltativo.
Le anomalie più frequenti che possono portare alla promozione di una vertenza sono:
- retribuzione non adeguata;
- mancato o parziale godimento di ferie e permessi;
- mancato o parziale riconoscimento dell'indennità spettante in caso di infortunio o malattia;
- mancato o parziale riconoscimento delle ore di straordinario;
- nel caso di licenziamento del lavoratore senza il rispetto dei termini di preavviso previsti per legge;
- in caso di mancato o parziale pagamento dell'indennità di fine rapporto;
- mancato pagamento della tredicesima.
Una volta avviata la vertenza, l'avvocato o il sindacalista prendono contatto con il datore di lavoro per verificare se sussistano le condizioni per arrivare ad un accordo. Se non si riesce a risolvere bonariamente la vertenza si procede fino ad arrivare al cospetto del giudice del lavoro che ha competenza in merito.
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