martedì 5 gennaio 2016

Reato di invasione per colf e badanti

Non è la terza guerra mondiale e non c'entra neanche l'ISIS. Però si tratta comunque di un'"invasione". Per l'esattezza, secondo quanto stabilito dalla Cassazione (seconda sezione penale), con la sentenza n. 36546/2015, si tratta di "invasione dell'altrui edificio". Questo reato viene commesso dalla badante che, una volta morto il datore di lavoro non lascia l'abitazione presso la quale svolgeva la propria attività lavorativa. Il comportamento dell'assistente familiare implica, pertanto, la condotta di invasione nel momento in cui si immette, senza titolo, dopo la morte del suo datore di lavoro, nel possesso della cosa stessa, comportandosi uti dominus.
La Cassazione chiarisce questo punto sottolineando che il reato di invasione ex art. 633 c.p. si intende commesso in quanto la lavoratrice domestica acquisisce in modo illegittimo il vero e proprio possesso della casa dopo la morte del precedente inquilino gestendola "come se ne fosse la proprietaria".

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