sabato 16 giugno 2018

Il blog lavoro domestico cambia casa

Avvisiamo tutti i lettori del blog che a partire da oggi il blog lavoro domestico dello Studio Legale De Luca, realizzato in collaborazione con DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, si sposta sul nuovo sito dello Studio Legale De Luca
Vi auguriamo una buona lettura!

martedì 15 maggio 2018

Vitto e alloggio si pagano solo se la badante non c'è

Avete assunto una badante convivente? Se la risposta è si il concetto di indennità di vitto e alloggio non vi è nuovo, ma siete sicuri di sapere come funziona?
L'indennità di vitto e alloggio desta sempre molti dubbi nei datori di lavoro domestico.

Quando si versa l'indennità di vitto e alloggio?
La famiglia che assume una badante convivente è tenuta a pagare l’indennità di vitto e alloggio solo quando il lavoratore domestico non può usufruirne gratuitamente, quindi in caso di:
  • ferie, 
  • malattia,
  • permessi retribuiti. 
Quanto si versa per l'indennità di vitto e alloggio?
Il pagamento dell'indennità al lavoratore domestico è una cifra convenzionale che viene versata in busta paga, in sostituzione dei pasti che solitamente spettano al dipendente.


I valori convenzionali del vitto e dell’alloggio sono fissati nella tabella F e sono rivalutati annualmente ai sensi dell' articolo 37.

Per il 2018 l'importo giornaliero per l'indennità di vitto e alloggio è stimato in 5,53 €.

Cosa dice il CCNL sul Vitto e alloggio?
Secondo l'Art. 35 Vitto e alloggio del CCNL sulla disciplina del lavoro domestico, "il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli un'alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso". Inoltre, "il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.

lunedì 7 maggio 2018

Colf e badanti, deduzione dei costi 2017

Colf e badanti con regolare contratto in Italia sono 866.747.
I costi dei lavoratori domestici variano in base all'orario e alle mansioni svolte in casa, ma la deduzione dei costi nella dichiarazione dei redditi è standard per tutte le famiglie datori di lavoro.

Se avete assunto lavoratori domestici nel 2017, i contributi versati all’INPS per colf, badanti e
baby-sitter si possono dedurre attraverso il modello 730 (rigo E23) entro il 23 luglio 2018, oppure
attraverso il modello Redditi (ex modello Unico) entro il 31 ottobre 2018.

Quanto si può dedurre?
Vi ricordiamo che il limite di spesa deducibile è di 1.549,37 Euro; tutti gli importi eccedenti questa cifra non potranno essere dedotti.

Conservate i documenti INPS!
Per poter usufruire della deduzione, i datori di lavoro domestico devono aver conservato i
bollettini di versamento dei contributi INPS (i MAV).

Nel 730 precompilato i contributi versati per colf e badanti nel periodo d’imposta 2018 dovrebbero essere già inseriti in modo automatico perché vengono comunicati all’Agenzia delle Entrate dall’INPS per via telematica. 

martedì 1 maggio 2018

Buon primo maggio

Buon primo maggio a tutti i lettori del blog!
Con l'occasione si ricorda a tutti i datori di lavoro domestico che anche nella giornata di oggi colf, badanti e baby-sitter che lavoreranno in questa data dovranno ricevere, insieme alla normale retribuzione giornaliera prevista da contratto, anche il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%.

mercoledì 25 aprile 2018

Colf e badanti, il 25 aprile si paga la maggiorazione

La festa del 25 aprile è una tra le ricorrenze più sentite in Italia, in quanto si celebra la Festa della Liberazione dal nazifascismo avvenuta nel 1945.
Questa giornata è riconosciuta per legge come giorno festivo. Pertanto, tutti i lavoratori domestici (colf, badanti, baby-sitter, giardinieri, governanti, etc.) che lavoreranno in questa data dovranno ricevere, oltre alla normale retribuzione giornaliera prevista da contratto, il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%.


Auguriamo a tutti voi un buon 25 aprile.

venerdì 20 aprile 2018

Ho dimenticato i contributi della badante!

Vi siete scordati di pagare i contributi INPS della vostra badante?
Male! Gestire gli impegni familiari e il lavoro è difficile, si sa, ma non possiamo dimenticare di pagare i contributi dei nostri domestici perché è giusto dar loro ciò che spettano, perché potremmo ricevere una vertenza dal lavorare domestico e perché l'INPS non ammette ritardi (o quasi)*.

Le scadenze da segnare sul calendario del datore di lavoro domestico sono quattro. I contributi Inps per il collaboratore familiare, infatti, devono essere pagati ogni tre mesi.

Gli "appuntamenti" dei datori di lavoro domestico con l'INPS del 2018 sono i seguenti  (i primi due sono già passati, ne restano altri due ancora da adempiere):
  • dal 1° al 10 gennaio (versamento per il 4° trimestre 2017)
  • dal 1° al 10 aprile (versamento per il 1° trimestre 2018)
  • dal 1° al 10 luglio (versamento per il 2° trimestre 2018)
  • dal 1° al 10 ottobre (versamento per il 3° trimestre 2018)
I datori di lavoro che non versano i contributi INPS nelle date stabilite vengono sanzionati.

Il *versamento tardivo dei contributi comporta per legge l'applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell'Inps, al tasso vigente alla data di pagamento o di calcolo (attualmente pari al 6,50% in base annua) e per un massimo del 40% sull'importo dovuto nel trimestre o sulla cifra residua da pagare.
Attenzione! Questo tasso di interesse si applica a condizione che il datore di lavoro effettui spontaneamente il versamento entro i 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi, prima di contestazioni o richieste da parte di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. 

Se il termine di 12 mesi non viene rispettato si ricade nel caso dell'evasione contributiva, sanzionata con un'aliquota del 30% in base annua sull'importo evaso nel trimestre.

martedì 10 aprile 2018

Ultimo giorno per pagare Colf e Badanti

Oggi, 10 aprile, è l'ultimo giorno utile a disposizione dei datori di lavoro domestico per versare i contributi alle proprie colf, badanti, baby-sitter, governanti, etc.

I contributi INPS sono una scadenza ben nota alle famiglie. Si tratta, infatti, di una scadenza trimestrale e ogni volta l'INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, da alle famiglie una finestra di 10 giorni per effettuare il versamento dei contributi da lavoro domestico.

Il versamento dei contributi nel settore domestico avviene tramite il pagamento del bollettino MAV relativo alle ore lavorate da colf, badanti e baby-sitter, durante il trimestre appena concluso (gennaio - febbraio - marzo).

La somma da pagare all'INPS varia in funzione di tre fattori principali:

  • la retribuzione del lavoratore domestico;
  • l’orario settimanale svolto da colf e badanti;
  • il tipo di contratto di lavoro (determinato/indeterminato) sottoscritto con il personale domestico.
Il pagamento dei contributi a colf e badanti è obbligatorio e i datori di lavoro che non rispettano i termini di scadenza per il pagamento, o non effettuano il versamento, sono soggetti a sanzioni economiche.

martedì 3 aprile 2018

Colf e badanti, i contributi INPS si versano in 4 modi

Il 10 aprile scadono i contributi Inps per i lavoratori domestici (colf, badanti, baby-sitter, giardinieri, maggiordomi, etc.) relativi al secondo trimestre 2018. Tutti i datori di lavoro domestico sono tenuti a consegnare i MAV inviati dall’INPS o elaborati sul sito INPS con il proprio codice PIN per effettuare il versamento.













L'Inps mette a disposizione della famiglia 4 modalità di pagamento:

  1. il versamento attraverso il Contact Center (numero verde gratuito 803164, pagamento con carta di credito);
  2. il circuito “Reti Amiche”(tabaccherie che espongono il logo “Servizi Inps”, sportelli bancari di Unicredit Spa);
  3. il bollettino Mav inviato dall’Inps o generato attraverso il sito Internet www.inps.it (sezione “Servizi Online/Per tipologia di utente/Cittadino/Pagamento contributi lavoratori domestici), pagabile presso banche e uffici postali;
  4. il sito Internet www.inps.it nella sezione “Servizi Online/Per tipologia di utente/ Cittadino/Pagamento contributi lavoratori domestici” (pagamento con carta di credito).
L'importo da pagare per il primo trimestre 2018 (gennaio-marzo) si ottiene moltiplicando il contributo orario per il numero delle ore retribuite nell'intero trimestre.


Per dubbi o maggiori informazioni scrivete a studio@studiolegaledl.it

Lavoro domestico, Pasqua e pasquetta costano di più

I datori di colf e badanti che hanno bisogno di prestazioni lavorative da parte della colf o della badante nella giornata di Pasqua o di Pasquetta di domani, dovranno annotare nella busta paga le ore di lavoro svolte nei giorni festivi. 

Pasqua e pasquetta sono riconosciute come giorni festivi. Quindi, le ore ore svolte in queste giornate dovranno essere retribuite diversamente.

Il datore di lavoro deve fornire al proprio lavoratore domestico (colf, badante, baby-sitter, giardiniere, cuoco, governante, maggiordomo, etc.), oltre alla normale retribuzione giornaliera prevista da contratto, il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%.

*Per i datori di lavoro domestico che hanno assunto colf e badanti con un contratto ad ore, le festività di cui al comma 1 verranno retribuite con 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile.

domenica 25 marzo 2018

Domenica delle Palme

Auguro a tutti i lettori del blolg "Lavoro Domestico - Colf e Badanti" una serena Domenica delle Palme in famiglia.

Nel lavoro domestico il riposo domenicale di colf, badanti e baby-sitter è irrinunciabile. Se avete bisogno di prestazioni lavorative in questa giornata dovrete dare al lavoratore domestico una retribuzione maggiorata.
Il Contratto Collettivo Nazionale sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico prevede che le ore lavorate di domenica siano retribuite con la maggiorazione del 60% della retribuzione globale di fatto.
Il datore di lavoro domestico, inoltre, dovrà concedere alla colf o alla badante che ha lavorato di domenica, un uguale numero di ore di riposo non retribuito nel corso della giornata immediatamente successiva.