Vi siete scordati di pagare i contributi INPS della vostra badante?
Male! Gestire gli impegni familiari e il lavoro è difficile, si sa, ma non possiamo dimenticare di pagare i contributi dei nostri domestici perché è giusto dar loro ciò che spettano, perché potremmo ricevere una vertenza dal lavorare domestico e perché l'INPS non ammette ritardi (o quasi)*.
Le scadenze da segnare sul calendario del datore di lavoro domestico sono quattro. I contributi Inps per il collaboratore familiare, infatti, devono essere pagati ogni tre mesi.
Gli "appuntamenti" dei datori di lavoro domestico con l'INPS del 2018 sono i seguenti (i primi due sono già passati, ne restano altri due ancora da adempiere):
- dal 1° al 10 gennaio (versamento per il 4° trimestre 2017)
- dal 1° al 10 aprile (versamento per il 1° trimestre 2018)
- dal 1° al 10 luglio (versamento per il 2° trimestre 2018)
- dal 1° al 10 ottobre (versamento per il 3° trimestre 2018)
I datori di lavoro che non versano i contributi INPS nelle date stabilite vengono sanzionati.
Il *versamento tardivo dei contributi comporta per legge l'applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell'Inps, al tasso vigente alla data di pagamento o di calcolo (attualmente pari al 6,50% in base annua) e per un massimo del 40% sull'importo dovuto nel trimestre o sulla cifra residua da pagare.
Attenzione! Questo tasso di interesse si applica a condizione che il datore di lavoro effettui spontaneamente il versamento entro i 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi, prima di contestazioni o richieste da parte di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro.
Se il termine di 12 mesi non viene rispettato si ricade nel caso dell'evasione contributiva, sanzionata con un'aliquota del 30% in base annua sull'importo evaso nel trimestre.