venerdì 30 maggio 2014

UN PIN ONLINE PER GESTIRE IL CONTRATTO CON COLF E BADANTI


Nel XXI secolo, il rapporto di lavoro con il proprio collaboratore familiare si controlla in via telematica ed è tutelato da un codice personale. Per accedere ai servizi online Inps, infatti, è necessario essere in possesso di un PIN, cioè un codice segreto di identificazione personale.
Il PIN Inps può essere di tipo “online” o di tipo “dispositivo”: “il PIN online non è sufficiente per completare l’iter procedurale di alcuni servizi telematici, per i quali è invece richiesto l’utilizzo del PIN dispositivo. Il PIN dispositivo è stato istituito per garantire maggiore sicurezza sull’identità del richiedente; a differenza del PIN on line, il PIN dispositivo viene rilasciato solo dopo che l’utente è stato identificato o ha inviato copia di un documento di riconoscimento” (Inps).


Il PIN Inps si può richiedere
·     presso gli sportelli delle sedi Inps (PIN dispositivo);
·    online, sul sito www.inps.it, (la procedura “PIN online” > “Richiedi PIN”);
·    tramite Contact Center Inps chiamando il numero verde 803 164 (per i cellulari è disponibile il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico del chiamante);
·   con l’attivazione del PIN preassegnato da Inps, i cui primi otto caratteri sono trasmessi all’utenza tramite lettera, in occasione di comunicazioni periodiche (solo PIN online).

Per l’attivazione online è sufficiente consultare la sezione “Il Pin Online” > “Richiedi PIN”, accessibile dalla home page del portale www.inps.it, e compilare la scheda con i dati anagrafici comprensivi di cellulare, codice fiscale e e-mail valida (l’utente riceverà metà del codice via e-mail o sms e l’altra metà arriverà via posta per motivi di sicurezza).
Il PIN rilasciato con questa modalità è di tipo online, l’utente potrà trasformarlo in PIN dispositivo inviando un modulo direttamente online, accompagnato dalla copia di un documento di riconoscimento (procedura “PIN online” > “Converti PIN”), oppure via fax al numero verde 800 803 164 o, ancora, recandosi di persona in una sede Inps.
Come si recupera un PIN Inps?
Se avete dimenticato il vostro PIN sarà possibile ripristinarlo online accedendo a “PIN online” > “Ripristina PIN”; fornendo codice fiscale, cellulare e indirizzo e-mail potrete ottenere un nuovo codice personale.
Come si revoca un PIN Inps?
Se invece di ripristinare il vostro PIN desiderate revocarlo, sarà sufficiente accedere a “PIN online” > “Revoca PIN” per eliminarlo. La procedura potrà essere attivata fornendo il proprio codice fiscale, i dati della tessera sanitaria e almeno un indirizzo e-mail. Attenzione - Vi ricordiamo che la revoca di un PIN può essere effettuata online soltanto per utenti con profilo cittadino, gli altri dovranno recarsi in una sede INPS.

lunedì 26 maggio 2014

COMPILARE LA BUSTA PAGA DI COLF E BADANTI

La busta paga è un documento che deve essere preparato e consegnato tutti i mesi al vostro collaboratore familiare, contestualmente alla corresponsione della retribuzione. 
Il prospetto va redatto in doppia copia, una per il lavoratore domestico, firmata dal datore, e una per il datore di lavoro, firmata dal lavoratore. Per prepararlo correttamente, vista la particolarità del lavoro domestico, può essere utile predisporre un foglio riepilogativo con tutte le presenze della colf. Il riepilogo non è obbligatorio ma è un ottimo strumento per far si che il rapporto di lavoro sia gestito in modo chiaro e trasparente facilitando la lettura della busta paga mensile.

Le informazioni da inserire nel prospetto paga sono:
- dati anagrafici di datore e lavoratore

- riepilogo dati contratto di lavoro

- voci della retribuzione che determinano la paga

- competenze che determinano la paga lorda

- trattenute che determinano la paga netta

- quietanza di pagamento e conferma orario lavorato

- definizione del superminimo (assorbibile o non assorbibile)

- compensi per straordinari e festività

- trattenute per oneri previdenziali

ATTENZIONE - La prossima busta paga dovrà essere consegnata entro il 31 maggio.

martedì 20 maggio 2014

BONUS IRPEF PER COLF BADANTI E BABYSITTER ARRIVA NEL 2015

Il datore di lavoro di colf, badanti e baby-sitter non è sostituto d’imposta (soggetto obbligato per legge a sostituire in tutto o in parte il contribuente nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria); proprio per questo, per l’erogazione del bonus di 80 € è stata ideata una soluzione alternativa che porta però ad uno slittamento dei tempi. Infatti, tutti i collaboratori familiari, come spiega la circolare n.8/E (28 aprile 2014) dell’Agenzia delle Entrate, dovranno attendere il 2015, poiché, i soggetti titolari nel corso dell’anno 2014 di redditi di lavoro dipendente, potranno chiedere il credito di 80 € solo con la dichiarazione dei redditi che sono stati percepiti nel 2014.
Le modalità per ottenere il credito saranno specificate direttamente sul modello di dichiarazione dei redditi e il lavoratore potrà scegliere se farsi sottrarre i soldi del bonus dalle tasse (compensazione), oppure farseli corrispondere direttamente dallo Stato (rimborso).

Attenzione – Vi invitiamo a postare dubbi o domande sull’argomento nei commenti al  post per avere ulteriori chiarimenti.



GIORNATA FORMATIVA LAVORO DOMESTICO


lunedì 19 maggio 2014

Lavoro domestico: dichiarazione sostitutiva del CUD



Il lavoratore domestico, a partire dal mese di marzo, può richiedere al suo datore di lavoro la Certificazione della Retribuzione, ovvero una dichiarazione sostitutiva del CUD in cui viene indicato l'ammontare delle somme erogate da quest'ultimo nel 2013. Tale certificazione consente al lavoratore di compilare la dichiarazione dei redditi ai fini fiscali e previdenziali e, a differenza del CUD, è molto semplice da compilare. Non c'è un modello standard, l'importante è che contenga:
1. dati anagrafici e codice fiscale del datore di lavoro e del dipendente;
2.  anno di riferimento (2013);
3.  numero di giorni non lavorati nel periodo (giorni di detrazione), che comprendono anche i periodi di sospensione del rapporto e i giorni non lavorativi;
4. retribuzione lorda corrisposta al dipendente nel 2013 (comprensiva di tredicesima e contributi);
5. contributi previdenziali Inps e Cassa Colf;
6. netto corrisposto;
7.  eventuale imponibile assoggettabile all'IRPEF ridotto (lavoro straordinario e premi);
8. eventuale TFR corrisposto (anche attraverso anticipi).

NOTA - I lavoratori domestici, non avendo per datore di lavoro un sostituto di imposta, devono assolvere direttamente agli obblighi fiscali e non possono presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, ma devono ricorrere al Modello Unico.

 

COME SCEGLIERE LA GIUSTA RETRIBUZIONE PER COLF E BADANTI?



La retribuzione dei lavoratori domestici è data dall’insieme di 4 elementi: la retribuzione minima contrattuale, gli scatti di anzianità del lavoratore, l’eventuale compenso sostitutivo di vitto e alloggio e il superminimo.


La retribuzione minima (la più bassa paga oraria/giornaliera/mensile che il datore corrisponde al collaboratore familiare), è stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale e viene aggiornata ogni anno secondo gli indici ISTAT, per adeguarla al costo della vita.
Gli scatti di anzianità dipendono dagli anni di servizio del lavoratore presso uno stesso datore: per ogni biennio di servizio è previsto, infatti, un aumento del 4% sulla retribuzione minima contrattuale, fino ad un massimo di 7 scatti.
I valori convenzionali per l’erogazione di vitto e alloggio, sono definiti e rivalutati ogni anno dalla contrattazione collettiva, proprio come la retribuzione minima.
Il superminimo è una somma concordata nel contratto individuale che ha l’obiettivo di incrementare stabilmente la retribuzione. Il superminimo può essere assorbibile o non assorbibile. In caso di aumenti delle retribuzioni tabellari nazionali, l’importo del superminimo assorbibile resta invariato mentre il superminimo non assorbibile si riduce di un importo pari all’aumento tabellare. Attenzione - E’ consigliabile specificare nella lettera di assunzione se si intende il superminimo come assorbibile o non assorbibile per evitare successive discussioni o vertenze.

martedì 13 maggio 2014

SALUTE E SICUREZZA NEL LAVORO DOMESTICO



Il lavoro svolto in casa può comportare molteplici rischi per il lavoratore. A volte, per distrazione o fretta, si compiono azioni che possono causare malattie o infortuni. La salute di chi assiste una persona o di chi cura la casa, dipende da piccole attenzioni e da una corretta informazione. Cosa significa lavorare in sicurezza? Significa organizzare le attività lavorative in modo da non farsi male e usare correttamente gli strumenti di lavoro. Le parole chiave della sicurezza sul lavoro sono: prevenzione e protezione. Il lavoratore deve seguire comportamenti finalizzati ad evitare danni (es. chiudere il gas per prevenire esplosioni) o diminuirne la gravità (es. usare guanti da forno per proteggersi dalle scottature).
Attenzione - I rischi per la salute e la sicurezza sono legati sia all’ambiente di lavoro (corrente elettrica, oggetti taglienti) sia all’attività svolta (uso di prodotti chimici, rischio di infezioni).
Quali sono le cause frequenti di infortunio? Gli eventi dannosi più comuni nel lavoro domestico sono:
- cadute,
- tagli,
- esplosioni (gas),
- ustioni,
- folgorazioni,
- punture (aghi infetti..).

lunedì 5 maggio 2014

COLF E BADANTI IN MATERNITA’, CHI PAGA L’INDENNITA’?


 
In caso di gravidanza anche colf, badanti e baby-sitter hanno diritto alle garanzie a tutela della maternità. Dall’inizio della gravidanza, fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata ed ha diritto ad un’indennità giornaliera.
L’indennità sostitutiva della retribuzione è pagata dall’INPS, è pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera e deve essere richiesta all’INPS  entro 6 mesi dal parto. Le lavoratrici hanno diritto alla tutela economica se: nei 24 mesi precedenti il periodo di astensione obbligatoria risultano versati o dovuti 52 contributi settimanali (1 anno), anche se relativi a settori diversi da quello del lavoro domestico; o, in alternativa, nei 12 mesi precedenti l'inizio dell'astensione obbligatoria risultano versati o dovuti almeno 26 contributi settimanali, anche in settori diversi da quello del lavoro domestico.
Attenzione: in caso di dimissioni volontarie la lavoratrice non è tenuta al preavviso.
I termini di PREAVVISO, in caso di licenziamento,  saranno raddoppiati nell'eventualità in cui il datore di lavoro intimi il licenziam4nto prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo per maternità.